mercoledì 28 dicembre 2016

I principali client email su Ubuntu

Già in un post precedente abbiamo parlato di un client email alternativo.
Oggi voglio aggiungere informazioni su altri client email per Ubuntu.

Qui potete trovare un interessante articolo che ne elenca 6 diversi e da commenti su Pro e Contro e istruzioni per installarlo.
Aggiungo che TUTTI questi client sono nel repository di Ubuntu, anche se forse non nella loro ultima versione. Per questa caricatevi i ppa indicati.

Slypheed

Questo non sono riuscito a farlo funzionare con gMail.
Ci lavorerò ancora...

Claws

Funziona con gMail ma bisogna lavorarci un po.
Qui i miei commenti a riguardo

Geary

Installato e configurato per gMail in un lampo

kMail

KDE dipendenti? Questo è il vostro client.
A me non piace molto

Evolution

Questo è quello consigliato da Gnome ma non riesco a utilizzarlo come mi serve. Mi delude sempre...
Le ultime versioni sono disponibili per gnome successivi alla 3.0; quindi in pratica dovete avere la 16.04 almeno.

Thunderbird

Questo secondo me è il migliore. Sembra un po' ferraginoso nella integrazione con il calendario ma alla fine... 






venerdì 9 dicembre 2016

Estendiamo i dischi VDI per VirtualBox

In questi giorni sto lavorando con una macchina virtuale per provare una suite di applicazioni (Atlassian). Seguendo le istruzioni che mi dicevano di creare una macchina visrtuale di 5 GB ne ho creata una da 10.
Tuttavia installa questo e installa quest'altro (ognuno si installa i suoi 300 MB di JDK) sono arrivato a riempire tutti e 10 i GB.
Quindi ho dovuto estendere il file VDI.
COn la 4.0 la possibilità di estendere la dimensione dei file VDI (e solo VDI) è disponibile tramite interfaccia a caratteri. Il comando
VBoxManage modifyhd Ubuntu\ -\ Atlassian/Mint-Atlassian.vdi --resize 15000
estende il file VDI indicato a 15GB.

Adesso però è necessario "spiegare" al SO della VM che ha 5 GB in più sul disco, e qui viene il difficile.

Nel mio caso la VM è una ubuntu 16.04 LTS in cui il fileSystem è LVM.

Si comincia facendo partire e ripartire un paio di volte la macchina virtuale, in modo che il SO riconosca lo spazio disponibile sul disco. Si lancia GParted e si verifica che la nuova partizione fisica sia effettivamente visibile.

Al terzo riavvio facciamo partire una live (io ne avevo una di Mint) con cui prendere il controllo del disco senza usarne il SO.
Su questa live ci serve una applicazione particolare
sudo apt-get install system-config-lvm
che serve a gestire le partizioni LVM.

Purtroppo non si riesce a estendere direttamente la partizione esistente; però se noi la formattiamo (con GParted) con lo stesso fileSystem della principale (ext4 nel mio caso),  usando la utility di LVM possiamo mettere questa partizione nello stesso gruppo LVM della principale.
In questo modo la partizione logica sotto vedrà direttamente le due partizioni fisiche come una unica partizione (anche se con Gparted continuano ad apparire separate) e la stessa utility LVM ce lo fa vedere se vediamo la partizione logica "root" (quella da estendere).

A questo punto riavviamo togliendo la live CD e facendo partire da disco il SO.
Già il fatto che parta è di buon auspicio. E in effetti il Sistema Operativo vede un disco unico dato dalla somma delle due partizioni.

Questa operazione in realtà costa un po' di MB, quindi tenetene conto quando espandete.

Ora la domanda che mi resta è: perchè non riuscivo ad espandere direttamente la partizione ma ho dovuto fare questo gioco? Perchè era LVM?



lunedì 5 dicembre 2016

Reset delle impostazioni di Evolution

Evolution è il client email di default do Gnome.
Fino all'arrivo di Thunderbird era sicuramente il client email più utilizzato sotto linux. Di per se infatti non è male e integra tutte le funzioni PIM, però è un po' arretrato rispetto a TB.

Per motivi vari avevo la necessità di un secondo client email con calendario integrato e quindi dovevo utilizzare per forza Evolution. Purtroppo però per un qualche difetto di configurazione di anni addietro, persisteva un errore fastidioso che non riuscivo a rimuovere
Purtroppo il disinstalla e reinstalla non dava l'esito sperato perchè evidentemente alcune configurazioni restavano e dopo la reinstallazione si ripresentava il difetto.
Ho quindi dovuto capire come resettare a nuovo Evolution e qui metto le istruzioni.
ISTRUZIONI CHE CANCELLANO TUTTO QUELLO CHE È PRESENTE.

Innanzitutto è bene sapere che Evolution salva le informazioni su file e su dconf che su gconf; quindi la pulizia dei dati è operazione non banale.
Quindi cominciamo.

si chiude Evolution e per essere sicuri lo si uccide
evolution --force-shutdown

lo si disinstalla
sudo apt-get purge evolution
(io ho anche eliminato tutti i pacchetti collegati utilizzando Synaptic)

si eliminano le directory presenti nella home
rm -rf ~/.local/share/evolution
rm -rf ~/.gconf/apps/evolution
rm -rf ~/.cache/evolution
rm -rf ~/.config/evolution

si eliminano i settaggi su dconf
dconf reset -f /org/gnome/evolution/
 
per essere sicuri ripuliamo anche gconf
gconftool-2 --shutdown
e controlliamo bene che sia giù
ps aux | grep gconf
ed eventualmente kill -9  
Quindi eliminiamo i settaggi di evolution
sudo gconftool-2 --recursive-unset /apps/evolution
sudo gconftool --recursive-unset /apps/evolution
gconftool-2 --recursive-unset /apps/evolution
gconftool --recursive-unset /apps/evolution 
  
Si riavvia

Si reinstalla Evolution e dopo il necessario riavvio (Evolution si aggancia pesantemente dentro gnome), è fatta.

Qui la fonte principale.

domenica 6 novembre 2016

Usiamo Claws email con Google

Oggi volevo accedere alla casella gmail con un client diverso da Thunderbird per non fare confusione.
Anni fa ero già riuscito usando Claws email e quindi sono partito deciso, ma questa volta non funzionava.

Vediamo come fare:
lato gmail bisogna andare nelle configurazioni della posta e nella sezione "Inoltro POP/IMAP" bisogna abilitare IMAP.
Fin qui tutto facile e standard.
Bisogna però ricordarsi di andare in
https://www.google.com/settings/security/lesssecureapps
per permettere ad applicazioni meno sicure di accedere alla casella (claws è fermo dal 2013 come sviluppo)

I settaggi sul client si trovano qui
https://support.google.com/mail/answer/7126229?hl=it&rd=1
e sono quelli soliti.

Bisogna però ricordarsi di salvare e poi chiudere prima di provare, altrimenti non prende il settaggio della porta SSL su IMAP e non interroga sulla 993 ma sulla 154 e non funzionerà.




sabato 16 aprile 2016

Installiamo Java su Linux

Oggi proviamo a fare una cosa che normalmente non comporta alcun problema ma almeno capiamo cosa succede: installiamo la JDK di Oracle su una macchina Ubuntu (o meglio Linux Mint, ma poco cambia).

Dopo il setup del sistema operativo, Mint parte con la OpenJDK, che di per se non è male per il 90% dei casi. Tuttavia alcuni applicativi richiedono la JDK di Oracle e quindi bisogna installare questa, ma purtroppo non è presente nei repository ufficiali.
Se si va sul sito ufficiale di oracle osserveremo che non esiste un pacchetto Debian (.deb) per installare ma solo RedHat (RPM). Viene comunque fornito il file compresso e quello andremo ad usare.
Ora per onore di cronaca vi dico che è possibile agganciarsi a un repository non ufficiale che per altro ve la tiene anche aggiornata

sudo apt-add-repository ppa:webupd8team/java
sudo apt-get update
sudo apt-get install oracle-java8-installer

ma oggi vogliamo fare un altra cosa: usare il pacchetto compresso.
Quindi scarichiamo il file .tar (32 o 4 bit) e cominciamo.

Prima di cominciare vediamo cosa abbiamo installato sia per java che per javac (è ESTREMAMENTE consigliato avere java e javac della stessa versione!)
Quindi digitiamo

sudo update-alternatives --query java
sudo update-alternatives --query javac

Finito il download del pacchetto come root andiamo in
/usr/lib/jvm
ed estraiamo il file (per semplicità nella directory
/usr/lib/jvm/oracle_jdk8
(più figo ancora? estraiamo dove vogliamo e poi
sudo mv /path/to/jdk1.8.0_20 /usr/lib/jvm/oracle_jdk8) 

Lo installiamo qui perchè è qui che si devono installare tutti i pacchetti disponibili a tutti gli utenti e noi che siamo root...

Fatto questo dobbiamo modificare le "alternatives" in modo che la nostra jdk sia quella di default.
Innanzitutto installiamo le alternatives
sudo update-alternatives --install /usr/bin/java java /usr/lib/jvm/oracle_jdk8/jre/bin/java 2000
sudo update-alternatives --install /usr/bin/javac javac /usr/lib/jvm/oracle_jdk8/bin/javac 2000
(attenti ai path che sono leggermente diversi tra i due comandi!)
a questo punto le mettiamo come prioritarie
sudo update-alternatives --config java
e poi
sudo update-alternatives --config javac

Ci siamo quasi.
Java infatti funziona utilizzando alcune variabili d'ambiente (la più nota JAVA_HOME).
Sempre come root creiamo il file
/etc/profile.d/oraclejdk.sh
e ci andiamo a mettere dentro queste stringhe
export J2SDKDIR=/usr/lib/jvm/oracle_jdk8
export J2REDIR=/usr/lib/jvm/oracle_jdk8/jre
export PATH=$PATH:/usr/lib/jvm/oracle_jdk8/bin:/usr/lib/jvm/oracle_jdk8/db/bin:/usr/lib/jvm/oracle_jdk8/jre/bin
export JAVA_HOME=/usr/lib/jvm/oracle_jdk8
export DERBY_HOME=/usr/lib/jvm/oracle_jdk8/db
(attenti sempre ai path!)

Riavviamo e proviamo
java -version
e poi
echo $JAVA_HOME

Finito!.





mercoledì 16 marzo 2016

Todo list su Ubuntu

Oggi vorrei parlare della gestione delle attività su Ubuntu.
Se, come me, utilizzate Linux per lavoro, avrete a un certo punto avvertito la necessità di avere un strumento che permetta di tenere traccia delle attività da fare e fatte. Questi strumenti sono indicati come le todo list.

Sono disponibili una pletora di strumenti di questo tipo online, ma in realtà io ne stavo cercando uno che non venisse eseguito dentro un browser (quindi con un client) ma che al tempo stesso permettesse di manutenere la la lista anche via mobile.
Questi requisiti tagliano molto la lista.


Alla fine ho notato che il sistema più seguito era quello di una applicazione locale che si sincronizzasse con "Remember the milk" (meglio noto anche come RTM) che ha un suo client mobile.
In effetti ci sono anche altri sistemi per usare RTM su linux:
ma nessuna di queste soluzioni in realtà si è rivelata veramente efficace e in effetti sono poco amichevoli

Se pensiamo ai client todo list, su ubuntu abbiamo fondamentalmente questi due strumenti:

Getting things GNOME!
GTG è un ottimo client ed è effettivamente molto ben fatto (la creaizone di una attività è velocissima, ha il launcher per la barra Gnome)
Ma il pluging per agganciarlo a RTM mi ha dato un sacco di problemi (sia al primo aggancio che durante la sincronizzazione): dopo un paio di giorni GTG mi diceva che non aveva attività ma RTM ne aveva 6!

Tasque
Questo client è molto semplice ed è veramente ridotto all'essenziale.
Il client RTM comunque funziona molto bene ed effettivamente dalle prove fatte si è rivelato molto affidabile.



domenica 31 gennaio 2016

E così è successo anche a Ubuntu: un rilascio del c...o

Venerdì sera ho aggiornato Ubuntu come al solito.
ma questa volta è venuto giù un aggiornamento di una libreria di rete che ha letteralmente incasinato in network manager, così male che la rete non partiva proprio. Ovviamente il problema si è presentato al riavvio successivo: macchina inutilizzabile e soprattutto impossibile da mettere a posto autonomamente perchè non andava in rete nemmeno con le cannonate.
Diciamo che è la prima volta che succede, ma diciamo anche che è inaccettabile!

L'aggiornamento maligno colpisce la 14.04 LTS e riguarda una libreria chiamata libnl.
Come ve ne accorgete?
Come detto la macchina non va in rete e non compare la applet gnome con cui selezionate la connessione (vi anticipo che non funziona neppure con il cavo!)

Qui potete trovare un po' di dettagli e le indicazioni puntuali.
Adesso vi sintetizzo cosa dovete fare in modo che possiate risparmiare un po' di tempo.

Innanzitutto andate nelle impostazioni degli aggiornamenti e rimuovete la opzione
Aggiornamenti proposti
che normalmente è attiva.

A questo punto il problema è che è necessario fare un downgrade di 3 pacchetti della succitata libreria e senza la rete non si può usare apt, perchè i pacchetti normalmente non vengono conservati dopo l'aggiornamento ma sovrascritti.
(nel caso per fare il downgrade le istruzioni sono

sudo apt-get install libnl-3-200=3.2.21-1 libnl-route-3-200=3.2.21-1 libnl-genl-3-200=3.2.21-1
). Quindi bisogna procurarsi i pacchetti usano un altro PC e un pendrive.
I pacchetti sono diversi per adm64 e per x86 quindi fate attenzione:
Link x amd64: libnl libnl-genl libnl-route
Link x i386: libnl libnl-genl libnl-route

Mettete tutto in una directory e copiatela sul vostro PC da ripristinare.
Adesso nel PC da ripristinare entrate nella directory succitata e digitate
sudo dpkg -i libnl-*.deb
Aspettate la fine della installazione ...
e quindi riavviate il network manager
sudo service network-manager restart
A posto.
Siete in rete!
Fate una prova a riavviare per essere sicuri che tutto sia a posto.


Nota di costume
A volte se non parte la applet potete farla ripartire con il seguente comando
nm-applet

In bocca la lupo!